Il counseling psicobiologico non è da confondere con il counseling ad impostazione psicologica o con la psicoterapia. Purtroppo infatti, nel panorama attuale, dove è facile incappare in professionisti di dubbia provenienza, in molti proclamano lo scopo di migliorare la qualità della vita anche quando in realtà vengono praticate abusivamente tecniche di psicoterapia di esclusiva competenza medica.
Da “Che cosa fa e cosa non può e non deve fare il counselor” di Ludovico Gastaldi e Guido A. Morina:
“l counseling è un tipo di approccio terapeutico di esclusiva competenza psicologica. Se applicato alla vita quotidiana e non finalizzato alla cura del disagio psichico, diventa altro, ossia consulenza e formazione al benessere.
Il counseling concepito, organizzato e pubblicizzato come pratica di relazione d’aiuto di impostazione psicologica è ormai, ufficialmente e definitivamente, considerato di competenza esclusiva degli psicologi.
Il tentativo portato avanti dalla fine degli anni ’80, in Italia e in alcuni paesi europei, di accreditarlo come pratica autonoma rispetto a quella psicologica è miseramente fallito di fronte all’evidenza dei fatti: il counseling psicologico è una modalità di approccio alla persona che fa parte del patrimonio culturale, scientifico, professionale della classe degli psicologi.
Il counseling psicologico praticato da persone prive di abilitazione alla professione di psicologo, quindi, è una modalità irresponsabile, scorretta e illegittima di esercizio professionale, perché abusiva.”